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- Abuso e maltrattamento
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi specifici del linguaggio
- Disturbi specifici dell'apprendimento
- Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività
- Disturbo della condotta
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Disabilità intellettiva e sindromi genetiche
- Stati mentali a rischio e psicosi
- Altri disturbi - i disturbi da tic
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo
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Disabilità intellettiva e sindromi genetiche
Il DSM-5 sostituisce il
termine "ritardo mentale" con disabilità intellettiva
(DI) o disordine dello sviluppo intellettivo nei primi
anni di vita. Enfatizza la necessità di usare valutazioni
cliniche e standardizzate nella diagnosi di DI
determinando la severità dell'impairment sulla base del
funzionamento adattivo piuttosto che solamente sul
Quoziente Intellettivo (QI). È infatti la compromissione del
deficit del funzionamento adattivo a determinare il livello di
supporto necessario per l'individuo.
Il DSM-5 inoltre incoraggia una lettura dei punteggi del QI che tenga conto non solo del QI globale ma anche di una descrizione più specifica del profilo cognitivo dell'individuo, considerando punti di forza e di debolezza relativi a diverse funzioni neuropsicologiche.