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Qual è il trattamento?
Il modello terapeutico più efficace risulta essere quello della prevenzione nelle fasi che precedono l'esordio psicotico vero e proprio e dell'intervento precoce nelle primissime fasi di malattia.
In particolare, sono tre gli elementi chiave che caratterizzano l'intervento precoce nelle psicosi (International Early Psychosis Association Writing Group, 2005):
Riconoscimento e intervento precoce in soggetti
con "Stato Mentale a Rischio":
Una volta riconosciuta la condizione di Stato Mentale a
Rischio con appropriati strumenti diagnostici, l'intervento
consiste innanzitutto nel monitoraggio nel tempo
insieme a un supporto psicologico associato al trattamento
di sintomi specifici quali depressione, ansia, uso di
sostanze e all'assistenza in caso di difficoltà nelle
relazioni interpersonali, familiari e in ambito professionale.
Utili inoltre risultano gli interventi di psicoeducazione
al paziente e alla famiglia. La somministrazione di
farmaci antipsicotici a basso dosaggio non risulta indicata in
questi soggetti a eccezione di casi a alto rischio di suicidio, con
rapido deterioramento psicosociale o a rischio di gesti etero
lesivi.
Trattamento del primo episodio
psicotico:
Individuare tempestivamente l'esordio del
disturbo psicotico permette di ridurre il più possibile il periodo
di psicosi non trattata (Duration of Untreated Psychosis, da qui in
seguito DUP), ovvero il periodo di tempo che intercorre tra il
manifestarsi florido della psicosi e una corretta presa in carico
del soggetto. Ciò, così come supportato da diverse evidenze
scientifiche, migliora sensibilmente il decorso del disturbo. Si
raccomanda inoltre in questa fase l'impiego della terapia
farmacologica che consente una diminuzione dei sintomi
attuali e la riduzione del rischio di eventuali ricadute. Si
consigliano infine interventi psicoeducativi familiari e
individuali nonché training di competenza sociale che
consentano al soggetto un adeguato reinserimento sociale e
lavorativo.
Interventi rivolti alla fase iniziale della
psicosi ("periodo critico"):
L'espressione "periodo critico" indica il periodo di tempo
compreso tra i tre e i cinque anni che segue l'esordio psicotico.
Trattamenti di tipo psicologico e psicosociale
costituiscono gli elementi chiave in questa fase per ridurre
allucinazioni e deliri da un lato, ritiro sociale e depressione
dall'altro, per affrontare le eventuali comorbidità e promuovere il
recupero completo dell'integrità psichica e sociale del soggetto.
Il trattamento con farmaci antipsicotici deve
essere accuratamente monitorato per raggiungere la dose terapeutica
minima al fine di ridurre al minimo gli effetti collaterali che
ostacolano il recupero (aumento del peso, disfunzioni sessuali,
sedazione).
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