Gufi e Allodole

Come il sonno influenza l'umore e il rendimento

gufi e allodole grande

Negli ultimi 10-15 anni sono state molte le evidenze di una forte correlazione tra durata del sonno e rischio di depressione, ansia, abuso di sostanze, ma anche compromissione delle capacità cognitive quali memoria e attenzione e, nel complesso, una ridotta qualità di vita. Solo in epoca più recente si è data maggior enfasi al concetto di qualità del sonno, intesa come la capacità di addormentarsi e mantenere un sonno tranquillo che risulti poi riposante.

Nello scorso numero del Journal of Adolescence (Settembre 2013) un gruppo di ricercatori australiani ha pubblicato uno studio in cui viene indagata la relazione tra sonno, umore e funzionamento scolastico. Esaminando le abitudini relative al sonno di un gruppo di giovani (385) tra i 13 e i 18 anni, Short e colleghi hanno dimostrato che il ritmo circadiano, in particolare la corretta alternanza di veglia e sonno rispettivamente nelle ore diurne e notturne, ha un forte impatto sul loro funzionamento globale. I cosiddetti "gufi", ossia coloro che tendono ad essere più attivi la sera e ad andare a letto più tardi, risultano avere una peggiore qualità del sonno notturno e una ridotta capacità attentiva durante il giorno. A sua volta la scarsa qualità del sonno è associata a un aumentato rischio di depressione e a un peggior rendimento scolastico, anche a causa del disturbo dell'umore.

Risulta quindi fondamentale incoraggiare nei ragazzi il mantenimento di un corretto ritmo sonno-veglia e di una buona qualità del sonno così da aumentare le loro capacità di attenzione, migliorare il loro umore e facilitare un buon funzionamento scolastico.

(Short MA, Gradisar M, Lack LC, Wright HR, The impact of sleep on adolescent depressed mood, alertness and academic performance, Journal of Adolescence 2013 Dec;36(6):1025-33)


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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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