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Decalogo per i genitori di figli affetti da disturbi alimentari
In seguito all'evento dell'8 marzo scorso dedicato alle famiglie
con figli affetti da disturbi alimentari è stato stilato
dall'equipe dei professionisti dell'ospedale un decalogo di
consigli per i genitori:
Per garantire ai bambini una alimentazione varia e completa che contenga tutti i nutrienti necessari all'organismo, selettività e neofobia verso gli alimenti dovranno essere vinte attraverso un approccio educativo che permetta di assaggiare e scoprire nuovi sapori senza paura. Ecco come:
1) Tutta la famiglia deve cercare di avere lo stesso
tipo di alimentazione. Il bambino è influenzato a livello
sociale nella scelta degli alimenti e tende a mangiare per
imitazione. In questo ambito la famiglia ricopre un ruolo cruciale
come modello.
2) Gli alimenti devono essere riproposti più
volte. Il consumo ripetuto di un alimento aumenta il gusto
del bambino per l'alimento stesso. È importante non presentare lo
stesso piatto in maniera continuativa, ma farlo a distanza di tempo
per non generare noia. Sulla tavola devono essere proposti sempre
tutti gli alimenti, compresi quelli non graditi dal piccolo,
cucinati in maniera differente.
3) Gli adulti non devono costringere il bambino ad
assaggiare un alimento con forza. L'assaggio forzato può
accrescere l'avversione del piccolo. Anche proporre un premio a
seguito dell'azione (es: "mangia tutte le verdure nel piatto e poi
avrai il gelato") non porta il bambino a consumare volontariamente
il cibo, piuttosto a sovralimentarsi solo per ottenere il
premio.
4) L'orario del pasto deve essere rispettato. Il
pasto deve essere un momento ben preciso della giornata: è
opportuno che tutta la famiglia mangi alla stessa ora e alla stessa
tavola.
5) No giochi, no TV. Il pasto è un momento
importante, non sono concesse distrazioni. Occorre invitare il
piccolo a spegnere la televisione e ad allontanare i giochi. Quindi
lasciarlo libero di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti
sulla tavola.
6) Organizzare un percorso di familiarizzazione col
cibo. Il rifiuto di alcuni alimenti si accompagna spesso
al rifiuto ad assaggiare; per portare i ragazzi a provare il sapore
di un cibo è necessario stimolarne la curiosità attraverso i sensi:
dalla conoscenza alla sperimentazione.
7) Portarlo a fare la spesa. Mamma e papà possono
lasciarsi aiutare dal proprio figlio nella scelta degli alimenti da
acquistare. Rendere partecipe il bambino nel momento della spesa lo
farà sentire padrone delle proprie scelte.
8) Coinvolgere il bambino mentre si cucina. Il
bambino deve poter prendere confidenza con ciò che ha scelto al
supermercato attraverso i 5 sensi in un percorso di "amicizia" con
il "nuovo": lavare, sbucciare, tagliare e inventare ricette insieme
a mamma e papà per essere invogliato a gustare le proprie
"creazioni".
9) L'ultimo passo: assaggiare insieme. Dopo aver
preparato insieme il piatto, mangiare qualcosa che il bambino ha
visto nascere e che ha conosciuto in tutte le fasi di preparazione,
può rassicurarlo e fargli vincere la neofobia. Se ciò non accade,
non forzarlo nell'assaggio, ma riproporre nel tempo e più volte il
cibo non amato, in modalità diverse.
10) La cucina diventa una festa. Prendere un
cappellino da chef e rendere partecipe il bambino. Il tempo
giocherà a favore di tutta la famiglia.
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