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- L’ORGANIZZAZIONE DEI COMPITI A CASA: TALLONE DI ACHILLE O RISORSA TERAPEUTICA?
L’organizzazione dei compiti a casa:tallone di Achille o risorsa terapeutica?
Il Ministero dell'Istruzione, con la circolari dedicate e con la proposta di
formazione continua nelle scuole, lavora affinché bambini
e ragazzi con ADHD siano tutelati nel loro fondamentale
diritto allo studio.
Anche la normativa sui BES del 22 novembre 2013 (vedi
news) si pone come canale guida per la redazione di un
Piano Didattico Personalizzato che aiuti i docenti
e coloro che si prendono cura dello studio del bambino con ADHD a
seguire una linea comune che tenga conto delle difficoltà legate al
disordine neurobiologico e non dipendenti dalla volontà del
bambino.
Ma quando si prova ad analizzare nello specifico il supporto allo
studio che i bambini con ADHD hanno in ambito domiciliare, si apre
un mondo estremamente eterogeneo che vede da una parte genitori,
dall'altra delle figure esterne che forniscono un supporto ai
compiti con diverse specializzazioni. Nel caso del genitore che si
occupa di seguire lo svolgimento dei compiti del figlio ci si trova
spesso di fronte alla ricerca tra le proprie risorse delle tecniche
idonee al supporto dei propri figli, ma trovandosi a fare i conti
con le difficoltà legate agli aspetti emotivi di legame
genitore figlio che spesso non favoriscono la compliance
nell'esecuzione di quanto richiesto. In alternativa, invece, si
propongono spesso diverse figure professionali per il
supporto domiciliare ai compiti tra cui: insegnanti di
ciclo pari a quello seguito dal bambino/ragazzo, studenti e/o
specializzandi in vari settori, più raramente si incontrano bambini
o ragazzi con ADHD seguiti da tutor specializzati.
Ma che cos'è in fondo un tutor
specializzato? Innanzitutto il tutoraggio ai compiti
non dovrebbe limitarsi ad una mera ripetizione di quanto già
eseguito in ambito scolastico, ma dovrebbe essere
l'insegnamento di un metodo organizzativo e gestionale
dello studio a casa con l'obiettivo
dell'autonomia del bambino/ragazzo. E' dunque fondamentale
che la figura del tutor sia formata sulle caratteristiche della
patologia specifica e sulle tecniche/strategie fondamentali da
applicare per favorire lo studio con il minor dispendio di energia
possibile per il bambino con difficoltà attentive. E' estremamente
importante che il tutor si coordini (nell'ottica
dell'intervento Multimodale indicato dalle linee
guida italiane ed internazionali) con il terapeuta che ha in carico
il bambino/ragazzo con ADHD e con la scuola al fine di fornire
delle indicazioni univoche che non confondano chi le
ascolta. Alcuni tutor domiciliari per bambini/ragazzi con
ADHD hanno una formazione specifica legata al proprio curriculum di
studi, quindi possono ottemperare a quanto descritto, per coloro
che, invece, lavorano già o sono interessati a lavorare con
bambini/ ragazzi con ADHD, ma non hanno le competenze specifiche,
esistono sul territorio dei corsi di formazione
specifici tra cui quello gestito dall'Associazione
Italiana per l'ADHD al fine di estendere sempre di più le
conoscenze specifiche e rendere un servizio migliore
finalizzato alla crescita della qualità della vita per chi ha
l'ADHD.
- carmen.napolitano@opbg.net
Per approfondimenti:
- Piccoli Iperattivi Crescono - L'alunno ADHD dopo la scuola primaria
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