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Problemi comportamentali e disturbi di linguaggio
Suggeriamo la lettura di un articolo pubblicato a Marzo
2014 di W. A. Helland , A. J. Lundervold, M. Heimann e M.
B. Posserud sulla rivista Research in Developmental
Disabilities.
L'articolo si pone l'obiettivo di valutare l'associazione tra le abilità pragmatiche di linguaggio ed i problemi comportamentali. Nello studio sono stati confrontati i punteggi ottenuti al questionario CCC-2 (Children's Communication Checklist Second Edition) da un gruppo di 40 adolescenti (12 e i 15 anni) che nell'infanzia avevano manifestato problemi comportamentali di tipo esternalizzante (BP), con i punteggi ottenuti al CCC-2 del gruppo di controllo a sviluppo tipico (37 bambini). Il gruppo BP è stato valutato longitudinalmente all'età di 7-9 anni (T1) e all'età di 12-15 anni (T2).
Durante la prima fase (T1) è stato utilizzato il questionario Strenghts and Difficulties Questionnaire (SDQ) per valutare la presenza di problemi comportamentali ed emotivi, le abilità linguistiche sono state invece investigate attraverso l'utilizzo di 4 domande rivolte ai genitori rispetto agli aspetti fonologici, pragmatici, di comprensione e produzione del linguaggio dei loro figli.
E' stata poi effettuata un'ulteriore valutazione tramite i questionari SDQ e CCC-2 all'età di 12-15 anni (T2).
I risultati ottenuti mostrano che il gruppo BP ottiene punteggi più bassi in 9 delle 10 sottoscale del CCC-2 e che il 70% di questi mostra un deficit di tipo linguistico.
In conclusione gli autori suggeriscono come i problemi emotivi, di linguaggio e le difficoltà con i pari a 7-9 anni siano strettamente correlati con le difficoltà pragmatiche in adolescenza e come queste ultime influenzino in maniera negativa le relazioni sociali.
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