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Disturbi del sonno ed esordio psicotico: recenti evidenze
Alterazioni nella qualità del sonno o del ritmo sonno-veglia oppure anomalie elettrofisiologiche registrate durante il sonno vengono comunemente riportate in pazienti con schizofrenia e sono altamente predittive di esordio psicotico in soggetti ad alto rischio per tale disturbo psichiatrico.
Un recente studio di coorte (Thompson et al, Br J Psychiatry 2015) ha valutato in 4720 bambini a partire dall'età di 2 anni la relazione tra la presenza di parasonnie quali incubi, pavor notturno o sonnambulismo durante l'infanzia e lo sviluppo di sintomi psicotici in età adulta.
Tra i due e i nove anni di età le informazioni sono state raccolte mediante questionari compilati dalle madri. Dall'età di 12 anni invece le informazioni sono state ottenute mediante un intervista semistrutturata effettuata direttamente con il bambino. Infine, a 12 e a 18 anni, un'intervista semi-strutturata (Psychosis-Like Symptoms semi-structured interview) è stata utilizzata anche per indagare la presenza di sintomi psicotici.
I risultati hanno evidenziato una specifica associazione tra la presenza di incubi all'età di 12 anni e lo sviluppo di esperienze psicotiche una volta raggiunta la maggiore età. Numerose sono le ipotesi fatte per spiegare questa associazione. Tra queste, la possibilità che esistano pattern condivisi in termini sia neurofunzionali che neurochimici tra alterazioni del sonno, soprattutto dal punto di vista comportamentale (es. parasonnie) e i sintomi positivi della psicosi (ad esempio, un incremento dei livelli di dopamina corticale in entrambe le condizioni).
Fonte:
Thompson A, Lereya ST, Lewis G, Zammit S, Fisher HL, Wolke D. Childhood sleep disturbance and risk of psychotic experiences at 18: UK birth cohort. Br J Psychiatry. 2015 Jul;207(1):23-9.
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