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I nativi digitali conoscono veramente il loro ambiente?
Secondo una ricerca IPSOS per Save the Children,
il 39% dei minori si è iscritto a Facebook a 12
anni, il 32% ha dichiarato di averne 18. Uno su due
conosce le regole sulla privacy (51%), ma non se ne preoccupa
(57%). Quasi la totalità degli intervistati ha almeno un profilo su
un social network. Facebook rimane quello più popolare anche se in
netto calo rispetto agli anni precedente ( - 6% rispetto allo
scorso anno). Cresce di molto Instagram che in due
anni quadruplica il numero di utenti (36% vs. 9% del 2013). Segue
Youtube e Twitter,
rispettivamente con il 34% e 29%. Tra le app di messaggistica
mobile, WhatsApp è quella più utilizzata (59%). I
più social risultano essere i ragazzi più grandi, quelli nella
fascia di età 16 e 17 anni.
L'attività social più frequente tra quelle indicate è chattare con
amici e conoscenti: il 93% degli adolescenti
italiani, infatti, intrattiene una conversazione
con qualcuno che già conosce nella vita reale. Il 65%
aggiorna la propria pagina Facebook, il 57% posta in rete
fotografie che lo/a ritraggono. La rete è spesso anche il
luogo dove entrare in contatto con persone che non si
conoscono nella vita reale: è interessante notare che più
di un intervistato su due, infatti, dichiara di chattare con
qualcuno conosciuto in rete.
Tra i comportamenti più diffusi in rete tra gli
adolescenti, il 68% indica quello di chiedere il contatto Facebook
o Twitter a qualcuno conosciuto da poco, il 44% quello di inviare e
il 40% quello di ricevere messaggi a sfondo sessuale (corpo e
affettività). Il 39% quello di dare il proprio numero di cellulare
a qualcuno conosciuto in rete. Meno diffusi i comportamenti
ritenuti più gravi come quelli di inviare video/immagini che
raffigurano i ragazzi in modo sconveniente ad un adulto (20%), e
inviare video o immagini sconvenienti ad un adulto per ricevere
regali (19%). Interessante notare come le ragazze ritengono in
generale che questi comportamenti siano meno diffusi.
Per quanto riguarda le esperienze vissute
personalmente, al 26% degli intervistati è capitato di leggere
commenti violenti nel corso di una conversazione, al 15% di
scoprire che qualcuno con cui si era entrato in contatto in rete
non era la persona che diceva di essere. Al 12% di ricevere da
parte di persone conosciute su internet foto e video
particolarmente violenti, al 9% di subire atti di
cyberbullismo.
Rispetto agli scorsi anni, i teenager italiani connessi si sentono
più sicuri. È infatti diminuita la percezione dei pericoli
sia online che offline. È interessante notare come questa
sia differente sia nelle diverse fasce di età, sia tra maschi e
femmine. Ad esempio, quelli più preoccupati di ricevere atti di
bullismo sono i ragazzi tra i 12 e 13 anni (70% rispetto al 64% del
totale intervistati). Allo stesso modo, sono in particolare le
ragazze a sentirsi più a rischio di ricevere molestie e aggressioni
da parte di adulti (42% rispetto al 36% del totale dei
rispondenti). Ancora, i ragazzi e le ragazze più grandi (16-17enni)
quelli che avvertono il pericolo delle droghe (57% rispetto al 46%
del totale intervistati).
Gli adolescenti italiani sono precoci utilizzatori di
smartphone: l'età media nella quale ricevono il primo
smartphone è 12 anni e mezzo e imparano ad utilizzarlo soprattutto
da soli (58%). Il 42% al contrario impara perché aiutato da qualcun
altro, in particolare un adulto. Tra questi, come si può
immaginare, ci sono soprattutto i 12-13enni.
L'uso consapevole di ciò che la rete offre non si distacca in modo
significativo da quello che rileviamo presso gli adulti:
coloro che leggono attentamente i Termini e Condizioni
d'Uso sono una limitata percentuale. Da un sondaggio Ipsos
su un campione di 1.000 adulti, il 67% dei rispondenti afferma di
«non prendersi il disturbo di leggere attentamente Condizioni e
Termini d'Uso, prima di accettare»
La capacità dei ragazzi di accedere alle
protezioni che la rete mette a disposizione è
ancora limitata: la possibilità di segnalare un abuso non
è nota a 4 ragazzi su 10 e anche il meccanismo della segnalazione è
completamente chiaro a un numero analogo di giovani utenti.
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