Intervento preventivo per bambini a rischio di condotte aggressive

DOP preventivoIl Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) condivide fattori di rischio individuali e familiari con il Disturbo della condotta (DC). Alcuni autori hanno ipotizzato che spesso queste due condizioni costituiscano un continuum evolutivo ed in particolare il DOP è considerato un precursore e un fattore predisponente all'insorgenza del DC.  Negli ultimi anni molti studi hanno valutato l'efficacia di trattamenti psicoterapeutici di gruppo che hanno l'obiettivo di ridurre i comportamenti devianti e aggressivi nei bambini e adolescenti affetti da Disturbi Dirompenti del Controllo degli Impulsi e della condotta.

Un recente studio di coorte ha valutato 360 bambini ad alto rischio, per condotte aggressive e problemi esternalizzanti, attraverso un intervento di comprovata efficacia in età scolare, ovvero il Coping Power. In grandi linee il Programma Coping Power consiste in un intervento terapeutico, basato su un modello ecologico dell'aggressività in età evolutiva, che prevede sessioni di gruppo per i bambini e parallelamente un programma di parent-training per i genitori. In questo studio i partecipanti sono stati assegnati in maniera randomizzata, ad un primo gruppo che praticava un intervento di Coping Power di Gruppo (GCP) mentre un altro gruppo ha praticato un intervento di Coping Power Individuale (ICP).

Le informazioni sono state raccolte attraverso il questionario BASC (Behavior Assessment System for Children), che valuta i problemi internalizzanti ed esternalizzanti, e PASA (The Peer Affiliation and Social Acceptance Measure), per valutare la qualità della relazioni con i pari. Entrambi i questionari sono stati compilati sia dagli insegnanti sia dai genitori e somministrati per quattro volte in un anno.  Ai genitori, in baseline, è stato proposto anche il test EATQ-P (The Early Adolescent Temperament Questionnaire - Parent Report) per la valutazione degli aspetti legati al controllo inibitorio.

I risultati indicano la riduzione dei comportamenti esternalizzanti in entrambi i gruppi. Tuttavia il grado di miglioramento, assegnato dalla valutazione degli insegnanti, era maggiore per il i bambini che hanno partecipato alle attività di individuali. Inoltre il livello di controllo inibitorio, assegnato nella baseline, modera gli effetti del trattamento. In conclusione, bambini con un basso livello di autoregolazione comportamentale potrebbero beneficiare di interventi individualizzati, per la riduzioni dei comportamenti esternalizzanti nell'ambito scolastico.

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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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