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Sull’Autismo si può fare sempre di più: ne parla il Prof. Vicari
La nuova legge italiana sull'autismo riconosce finalmente tale disturbo come quello dal maggior impatto sociale e di maggiore gravità tra i disturbi neuropsichiatrici. Questo è quanto affermato dal prof. Stefano Vicari, primario di neuropsichiatria infantile del nostro Ospedale, in una intervista rilasciata al giornale "Avvenire". L'autismo, continua il professore, è la prima causa di disabilità e la legge in questione riconosce a chi ne è affetto il diritto di cura. Tuttavia, essa non contribuisce a costruire centri di diagnosi e cura e non consente quindi di rispondere alla significativa mole di richieste. Basti pensare che nel solo 2014, presso il Bambino Gesù sono state effettuate 700 diagnosi di autismo. Proprio in quest'ottica è nata qualche mese fa "AIRA" (Associazione italiana ricerca autismo) il cui obiettivo è favorire la raccolta di dati e la pubblicazione di lavori scientifici. Dunque, tanto Aira quanto la nuova legge devono porsi come tappe fondamentali nel cammino di condivisione del sapere sull'autismo: per esempio, conclude il prof. Vicari, sui trattamenti il consiglio è quello di far riferimento unicamente alle linee guida rilasciate dall'Istituto superiore di Sanità che segnalano le terapie che la comunità scientifica riconosce attualmente come di comprovata efficacia sgombrando il campo da falsità e luoghi comuni.
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