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- Interventi precoci per giovani a rischio di disturbo bipolare: un approccio evolutivo
Interventi precoci per giovani a rischio di disturbo bipolare: un approccio evolutivo
Nelle
ultime decadi sono stati sviluppati programmi di prevenzione
primaria e di identificazione precoce del disturbo bipolare,
proprio perché più della metà dei pazienti adulti affetti da
disturbo bipolare, esordisce prima dei 18 anni. L'attenzione di
questi programmi si rivolge soprattutto alla riduzione del
funzionamento globale che si riscontra in bambini e adolescenti
affetti da tale disturbo. Per tale motivo, particolare attenzione
deve essere posta all'identificazione dei fattori di rischio
genetici e ambientali oltre che dei marcatori clinici che predicono
l'esordio e/o il decorso della malattia. Molti degli algoritmi
utilizzati per misurare il rischio di sviluppo di disturbo bipolare
e i programmi di intervento precoce, si focalizzano sui fattori di
rischio familiari. I segni prodromici variano notevolmente e sono
età dipendente. Durante l'adolescenza, gli episodi depressivi
associati a fattori di rischio ambientali o genetici predicono il
possibile sviluppo di episodi ipomaniacali/maniacali negli anni a
seguire. Nei bambini in età pre-puberale, la mancanza di
specificità di marcatori clinici e la difficoltà di valutazione
dello stato umorale, ostacolano gli interventi precoci di questa
fascia d'età.
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