Il Disturbo d'Ansia sa separazione in età evolutiva

Ansia da separazioneIl Disturbo d'ansia da separazione viene definito dal DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders,American Psychiatric Association, 2013) come inappropriata ed eccessiva paura o ansia che affligge i bambini in situazioni che implicano la separazione dalla figura di riferimento primaria. Tipicamente esordisce intorno ai 7 anni ed è il disturbo d'ansia più diffuso nei bambini con meno di 12 anni (Herren, In-Albon & Schneider, 2013) e viene maggiormente riscontrato nel genere femminile. L'ansia da separazione nei bambini non è un aspetto insolito ed è difficile riconoscere quando diventa un vero e proprio disturbo poichè è una tappa imprescindibile nello sviluppo di lattanti e bambini ma muta in patologia quando permane nelle fasi di sviluppo successive (Kliergman, Stanton, Geme, Schor & Behrman, 2015). I sintomi si differenziano e variano da bambino a bambino e, talvolta, possono essere situazionali manifestandosi solo in contesti definiti.

Tipicamente si sperimenta quando il bambino prevede o si trova ad affrontare la separazione da casa o dalle principali figure di attaccamento, quando fa fronte alla possibilità che accada loro qualcosa di dannoso, come malattie, ferite, catastrofi, morte. I comportamenti messi in atto implicano riluttanza o rifiuto di uscire di casa per recarsi a scuola o altrove, rifiuto di dormire fuori casa o di dormire nella propria camera senza avere vicino una delle figure di attaccamento (mettendo in atto il co-sleeping, ovvero dormire nel lettone con uno o entrambi i genitori), ripetuti incubi sul tema della separazione, lamentele somatiche (ad esempio mal di pancia, mal di testa, dolori addominali, nausea, vomito). L'espressione di questa eccessiva angoscia che soccombe l'autonomia di bambini ed adolescenti con ansia da separazione si riscontra nella vita di tutti i giorni con problematiche nell'interazione sociale quali ritiro ed isolamento e nelle prestazioni scolastiche come difficoltà a concentrarsi, ripetute assenze e scarse prestazioni scolastiche o bassi livelli di concentrazione nel gioco in età prescolare.

Non vanno trascurati i fattori di rischio per lo sviluppo di tale disturbo. Lavallee e collaboratori (2011) parlano di "familiarità diretta per disturbo di panico o altri disturbi d'ansia". Scaini e collaboratori (2012) suggeriscono l'esistenza di un contributo fondamentale allo sviluppo del disturbo di fattori genetici ed ambientali. In gravidanza sono stati identificati fattori di rischio quali fumo di sigaretta, consumo d'alcool, e basso peso alla nascita. I fattori ambientali e le circostanze di vita patogene includono divorzio, adozione, morte di un genitore, detenzione e trasferimenti di città per lavoro. Inoltre, le bambine hanno un più alto rischio per lo sviluppo del disturbo e ciò può essere dovuto alla tendenza ad internalizzare le emozioni. I maschi sviluppano comportamenti ed emozioni più adattive e tendono a riferire i loro sentimenti, migliorando così le loro capacità di comunicazione (Khadar e collaboratori, 2013).

Lo studio di Brand e collaboratori (2011) mostra che il Disturbo d'ansia da separazione può essere predittivo per il successivo sviluppo di disturbi psichiatrici quali Disturbo di panico, Agorafobia, Fobia sociale, Disturbo ossessivo compulsivo, Disturbo bipolare, Disturbi depressivi e Dipendenza da alcool in adolescenza ed età adulta. Milrod e collaboratori (2014) a sostegno di ciò suggeriscono che il 75% degli adulti con Disturbo d'ansia sono stati a loro volta bambini con Disturbo d'ansia da separazione.

Nonostante la scarsa qualità di vita su cui virano questi bambini e le loro famiglie, il Disturbo d'ansia da separazione è tutt'oggi sottodiagnosticato e sottotrattato ed esigui sono gli strumenti per la valutazione. Tuttavia, in aggiunta ad un colloquio preliminare di screening da effettuare con i genitori, uno fra i test maggiormente adoperato è il "Separation Anxiety Avoidance Inventory" (SAAI), (In-Albon e collaboratori, 2013), una scala che valuta il grado in cui il bambino evita 12 situazioni tipiche che implicano la separazione dalla figura genitoriale. Uno dei motivi che sottende alla difficoltà di valutazione dell'ansia da separazione è dato dal fatto che la somministrazione a bambini piccoli, i quali non hanno ancora sviluppato capacità cognitive e verbali adeguate per un'accurata descrizione dei sintomi, non sia tra le vie più consone da seguire (Allen e collaboratori, 2010).

Il Disturbo d'ansia da separazione in età evolutiva viene solitamente trattato mediante interventi psicologici. L'approccio psicoterapico di prima linea si è dimostrato essere quello cognitivo comportamentale (Brewer & Sarvet, 2011). Talvolta, però, il solo sostegno psicoterapico non si dimostra efficace e si ricorre all'associazione di una terapia farmacologica.Rapp e collaboratori (2013)hanno dimostrato l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale associata alla Sertralina in bambini dai 6 anni in su. Di contro, per i bambini in età prescolare, non vi sono terapie farmacologiche approvate unanimamente dai neuropsichiatri, dunque questi ultimi sono trattati solo con terapia cognitivo comportamentale e sedute di parent training rivolte ai genitori. Il coinvolgimento dei genitori in terapia è di fondamentale importanza per il successo del trattamento poiché non sono da sottovalutare le conseguenze negative da cui sono investiti! Infatti, un recente studio condotto daHerren e collaboratori (2013) sottolinea che lo stato d'animo riportato dai genitori di bambini con diagnosi di Disturbo d'ansia da separazione durante il colloquio è caratterizzato da alta tensione emotiva per le difficoltà di affrontare il momento della separazione caratterizzate da sentimenti di frustrazione, risentimento e bassa autoefficacia. Durante le sedute di parent training il terapeuta insegnerà loro a rispondere alle richieste ed ai comportamenti disfunzionali dei bambini o dei ragazzi in modo da non rinforzare le loro paure, premiando invece i risultati raggiunti.

 

Per approfondimenti in merito:"Separation anxiety disorder in school-age children: what health care providers should know"(Jerrica Vaughan, Jennifer A. Coddington, Azza H. Ahmed, MaryLou Ertel; Journal of Pediatr Health Care, Elsevier 2017).

 



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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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