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- A proposito di "L'insalata sotto il cuscino"
La follia fa parte della nostra vita. A proposito di: "L'insalata sotto il cuscino".
Giovedì 20 maggio 2017 all'Istituto Alfredo Oriani di Ravenna si è svolto un interessante incontro con il Prof. Stefano Vicari, responsabile della nostra Unità Operativa di Neuropsichiatria, sul tema delle malattie mentali.
Nel 2013 è stato edito il suo libro dal nome "L'insalata sotto il cuscino", che è stato motivo di spunto nell'incontro per parlare con i ragazzi dell'istituto del tema dei disturbi mentali nei giovani.
Alcuni di loro poi hanno voluto scrivere le loro impressioni sull'incontro.
Riportiamo di seguito i commenti di alcuni ragazzi che sono davvero molto graditi e interessanti.
Ecco cosa scrive una ragazza che frequenta il Liceo:
"L'insalata sotto il cuscino" è un libro composto da sette brevi racconti ognuno dotato di un titolo metaforico collegato ad un ragazzo o ad una ragazza in particolare che è stato/a paziente del neuropsichiatra Vicari. I sette racconti sono preceduti da un'introduzione dove il medico informa il lettore che i bambini e gli adolescenti con una malattia psichiatrica sono fino al 15 per cento della popolazione italiana. È quindi, secondo lui, un pregiudizio il pensiero che la malattia mentale sia insita solo negli adulti. Inoltre Vicari denuncia il fatto che esistano in Italia pochi centri dove poter curare i bambini e gli adolescenti, costretti così ad accedere a cure in reparti psichiatrici per adulti non idonei alle esigenze di cui avrebbero bisogno. Sono particolarmente interessanti alcuni dati che ci sono stati forniti dal dottore sia nel libro che durante l'incontro, come per esempio che in totale in Italia ci sono solo 90 posti letto per i piccoli pazienti, di cui 4 nella regione Emilia-Romagna.
In ordine le storie sono "Carlo venuto da Marte" che è una storia di autismo , "la storia sbagliata di Anna" tratta di una storia di depressione, "Fabrizio, il fuoco e tutto il resto" che soffre di A.D.H.D. cioè il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività , "Paolo, che accarezzava il pavimento" un ragazzo affetto dalla sindrome di Tourette, "Giulio e il ciliegio" una storia di schizofrenia, "il vento di Lucia" la quale soffre di disturbi del comportamentoe infine l'ultimo capitolo "L'insalata sotto il cuscino" che è una storia di anoressia.
Vicari durante l'incontro ha chiarito che il vero tema del libro non è la malattia mentale ma il "come faccio a giocarmi le mie potenzialità per essere felice?". Ci ha informati che ci sono delle prevenzioni per le malattie mentali come ce ne sono per il cancro, dove un'alimentazione sana diminuisce il rischio di convergere alla malattia tumorale. Se il bambino è in un contesto famigliare agiato, felice e formativo sicuramente sarà meno affetto da una malattia mentale. Ma il contesto famigliare non è l'unica prevenzione, infatti il quoziente intellettivo alto è il miglior alleato contro una malattia mentale.
Vicari ha infatti consigliato di leggere molto, rimanere sempre informati sulle cose che accadono nel mondo e di studiare. Lo studio è quindi la prevenzione migliore contro la follia. Che cos'è una malattia mentale? Da quali fattori è comunemente influenzata? Il termine malattia mentale identifica diversi disturbi: ansiosi, dissociativi, umorali, schizofrenici e della personalità. Una caratterizzazione più ampia e generale distingue le malattie mentali in due principali tipi: le nevrosi e le psicosi. Queste ultime, fra le quali figura anche la schizofrenia, rappresentano le forme più gravi di sofferenze psichica. Nelle psicosi si verifica una profonda lesione della personalità che rende piuttosto difficile il rapporto con sé stessi, con la realtà e il mondo esterno. La malattia mentale è condizionata da fattori familiari genetici, da fattori medici e da fattori sociali. Infatti chi vive in una grande città ha più probabilità di essere affetto da una malattia mentale.
Inoltre Vicari ha affermato che la salute è in mano alla politica e così con i suoi testi cerca di fare una campagna di sensibilizzazione per cercare di far cambiare qualcosa dalla politica italiana negli ospedali italiani. All'incontro ha preso parte anche il nuovo consigliere regionale Bagnari Mirco , il quale ha avuto l'occasione di rendere pubblico il proprio impegno alla partecipazione in progetti che si stanno svolgendo sul territorio, ritenuti da lui molto interessanti e formativi, in maniera da far interagire anche la politica con temi importanti come quello della follia.
Vicari ha concluso il suo discorso affermando che ogni malattia mentale è diversa da persona a persona e quindi viene curata in maniera differente. C'è a chi basta una terapia psicologica e invece chi ha bisogno di un farmaco. C'è anche chi ha bisogno di entrambe le cure. Per esempio di solito per l'anoressia si usa la psicoterapia invece per l'ansia lieve il farmaco è inutile. Sull'argomento dell'uso del farmaco ha spezzato una lancia in favore di esso, poiché il mito che il farmaco non guarisce ed è pericoloso sui bambini non è assolutamente vero. Se non si utilizza il farmaco, in alcuni casi si rischia di aggravare ancora di più la situazione, come si vede nel racconto di Paolo presente nel libro.
Le storie raccontate nel libro "l'Insalata sotto il cuscino" sono poi state trattate in una serie tv della Rai dal titolo "Disordini" e anche messe in scena da ragazzi e ragazze ballerini in tutta Italia.
L'incontro è stato particolarmente interessante per il tema inusuale trattato e per la sincerità con cui se ne è parlato. È difficile sentire parlare di questi argomenti nella nostra società ma questo impegno in una via divulgativa di temi così forti sono sicura sarà vincente.
Un altro commento, davvero toccante, di una studentessa:
Le scrivo questa email per esprimere una mia opinione sul testo "L'insalata sotto il cuscino". Prima d'ora non avevo mai letto libri che trattassero di disordini o malattie mentali in maniera così diretta. In particolare non ero mai venuta a contatto con descrizioni di malattie mentali raccontate dal punto di vista del paziente e della sua famiglia. Forse non me ne sono mai interessata perché la consideravo una realtà molto lontana da me. Oppure perché sono argomenti di cui non si parla quasi mai, sempre per colpa di quei pregiudizi che caratterizzano la nostra società, e che forse sono arrivati a toccare anche me.
Leggendo questo libro ho scoperto alcuni disturbi di cui non conoscevo neanche l'esistenza, ma soprattutto ho scoperto che esistono anche cure e farmaci capaci di guarire o alleviare il malessere.Alcuni dati mi hanno davvero scioccata, come il numero di posti letto dedicati alla Psichiatria Infantile in tutta Italia. Una storia in particolare mi tocca molto da vicino: quella sull'anoressia. Infatti, oltre ad aver imparato cose a me sconosciute, in questo libro ho ritrovato situazioni che invece conosco e capisco molto bene. Mia sorella da circa 5 anni è malata di anoressia. Durante la lettura ho ritrovato molto di lei, in particolare molti dei suoi comportamenti dovuti alla sua malattia, ma anche molte situazioni che ho vissuto. Conosco la difficoltà nel riconoscere la malattia, nell'accettarla, e nel decidere di chiedere aiuto ai medici specializzati. La vergogna nel parlarne con altri e la tendenza a tenere la propria sofferenza per sé. Conosco il dolore dei genitori che si sentono colpevoli, e che allo stesso tempo sono impotenti di fronte ad una malattia che si impossessa del loro figlio, a tal punto da non riuscire più a riconoscerlo. Conosco anche i pregiudizi, le espressioni di disgusto e i commenti della gente. Non sono una persona molto speranzosa, infatti temo che mia sorella non riuscirà mai ad uscire completamente da questa malattia, come sembra alludere anche il finale della storia di Marta. Leggendo questo libro è come se avessi ricevuto un abbraccio da una persona che comprende la mia situazione e sa ciò che io e la mia famiglia stiamo passando.
La ringrazio molto, perché ha portato a noi argomenti che ci riguardano e di cui a scuola non si parla quasi mai. Penso che far conoscere questa realtà sia molto importante, sia per chi non è affetto da questi disturbi, ma anche per chi invece lo è, in modo che non si senta solo e "sbagliato", e sappia che può rivolgersi a qualcuno che sarà in grado di aiutarlo. Raccontare storie vere penso sia il modo più efficace per arrivare al cuore della gente, ed aprire i loro occhi ad una realtà tenuta nascosta ed insita di pregiudizi....
Ancora impressioni sull'incontro:
Sette storie di sette ragazzi e ragazze colpiti da malattie psichiche, il racconto di come vengono vissute sia da coloro che ne sono colpiti, sia da tutte le persone che gli stanno accanto, che li sostengono nel cammino di guarigione, spesso faticoso, come medici e famiglie. Così il dottore Vicari ha voluto raccontare, in modo semplice e oggettivo, la vita di sette adolescenti; senza alcun tipo di giudizio personale e neppure lieto fine falsi. Storie di dolore e sofferenza, che presentano tante domande e spesso poche sono le risposte, con l'unico obiettivo ovvero quello di trovare e raggiungere la guarigione.
L'incontro con il dottore Vicari ha messo in luce tematiche che riguardano il grande problema che affligge un po' tutta l'Italia, quello della carenza di strutture sanitarie per affrontare tali malattie. Per poi vertere sul rapporto che vi è tra normalità e follia, dovuto il più delle volte al contesto in cui si trova la società, una società spesso troppo piena di pregiudizi e "paure". Un incontro molto interessante e un libro che ha affrontato tematiche attuali spesso poco discusse; arricchendo la mia conoscenza sull'argomento e facendomi approfondire alcuni aspetti.
Un sentito grazie a tutti i ragazzi per aver condiviso i loro pensieri, le loro impressioni, e le loro reazioni sul tema dei disturbi mentali. Un'importante finestra sul punto di vista dei giovani.
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