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Trauma e memoria
"A seguito di gravi danni fisici e psicologici si sviluppano memorie traumatiche che risultano essere, di conseguenza, particolarmente resistenti al trattamento"
Da tempo le neuroscienze si stanno interrogando sul perché di questa resistenza e sui possibili meccanismi neurobiologici alla base. In particolare si sta cercando di capire se si verifica una sostituzione della traccia originale con una nuova o se avviene una riscrittura della traccia a seguito del richiamo del ricordo traumatico.
Di recente, la rivista Science ha pubblicato uno studio che ha cercato di far luce sui processi con cui si possono trattare con successo i ricordi traumatici. La ricerca è stata condotta su modelli murini. E' stato osservato come il cervello, che cerca di abbassare il livello della paura legata a traumi pregressi, opera riscrivendo sopra gli stessi neuroni, che precedentemente avevano contribuito a strutturare e mantenere il ricordo traumatico. Tale processo avviene in un'area specifica della corteccia cerebrale denominata ippocampo, in particolare nel giro dentato il cui compito è codificare, ricordare e ridurre le paure.
Un'efficace attenuazione della paura a distanza è accompagnata dalla riattivazione dei neuroni indotti a richiamare la memoria nel giro dentato. inoltre, l'attività continua di questi neuroni è fondamentale per la riduzione della paura.
Ciò suggerisce che l'originale traccia della memoria della paura contribuisce attivamente all'attenuazione remota della paura.
Questo processo è importante per comprendere quali strade percorrere per prendersi cura della memoria.
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