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Bullismo e psicopatologia nell'adolescente
Di recente pubblicazione, uno studio pubblicato da Quinlan su Molecular Psychiatry (2018) approfondisce il tema dell'impatto psicopatologico del bullismo in infanzia e adolescenza. In particolare, gli autori avevano come obiettivo quello di esaminare se l'esposizione durante il periodo adolescenziale ad eventi traumatici di vittimizzazione cronica da parte dei pari poteva modificare il normale sviluppo cerebrale e, conseguentemente, indurre nella vittima la comparsa di sintomi psicopatologici di significato clinico.
Lo studio ha coinvolto 682 ragazzi, di cui il 48% erano maschi, provenienti da Inghilterra, Irlanda, Francia e Germania, che avevano subito almeno un episodio di bullismo o vittimizzazione da parte del gruppo dei pari. I ragazzi sono stati valutati inizialmente all'età di 14 anni con diversi questionari relativi all'approfondimento delle esperienze di bullismo, alla presenza di eventuali eventi stressanti o maltrattamenti esperiti durante l'infanzia e alla presenza di sintomi come ansia, depressione o iperattività. In questa fase i ragazzi hanno anche effettuato risonanza magnetica. Successivamente sono stati rivalutati con gli stessi questionari a 16 anni e a 19 anni. In questa ultima valutazione è stata eseguita nuovamente la risonanza magnetica.
Per quanto riguarda l'associazione tra bullismo e
psicopatologia, i risultati sono in linea con la recente
letteratura. Infatti, i ragazzi con esposizione ad episodi di
bullismo persistente e cronico presenterebbero, nella tarda
adolescenza e giovane età adulta, maggiori difficoltà nel
controllo delle emozioni, maggiore
iperattività e maggiore probabilità di sviluppare
depressione e ansia generalizzata in età
adulta.
Rispetto ai dati di neuroimaging, invece, lo studio ha dimostrato
un più rapido decremento del volume del putamen
sinistro in adolescenti sottoposti a esperienze di
bullismo ripetute e cronicizzate nel tempo.
Concludendo, individuare e trattare precocemente bambini e adolescenti con esperienze di bullismo risulta decisivo al fine di prevenire gli esiti psicopatologici a lungo termine.
Sarebbe interessante a tal proposito differenziare tra le diverse forme di bullismo al fine di stimarne il diverso impatto dal punto di vista post-traumatico.
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