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Disturbi alimentare in età evolutiva e social network
I Disturbi Alimentari costituiscono fenomeni piuttosto diffusi in età evolutiva e presentano un'età d'esordio sempre più precoce, con un abbassamento negli ultimi anni fino agli 8/9 anni. L'incidenza dell'Anoressia Nervosa è stimata essere di almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra le donne, mentre è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra gli uomini. L'incidenza della Bulimia Nervosa è stimata essere di almeno 12 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra le donne e di circa 0,8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra gli uomini. Le forme più gravi colpiscono rispettivamente circa lo 0,9% e l'1,5% delle donne. I Disturbi Alimentari nell'ambito delle patologie psichiatriche presentano il più alto indice di mortalità , in particolare, nel caso dell'Anoressia Nervosa il rischio di morte è 5-10 volte maggiore di quello di persone sane della stessa età e sesso.
Sia l'Anoressia che la Bulimia possono essere causa di complicanze mediche gravi se non trattate tempestivamente e adeguatamente. Questo rischio impegna i professionisti dell'infanzia e dell'adolescenza a una diagnosi precoce e a un intervento terapeutico corretto, centrato non solo sul comportamento alimentare ma anche sul disagio emotivo sottostante il sintomo, sulla sofferenza familiare, e sull'eventuale comorbidità psichiatrica.
L'eziologia è multifattoriale, tuttavia studi recenti hanno evidenziato l'associazione tra presenza disintomi alimentari e mass media, in particolare i social network. Quest'ultimi possono facilitare i confronti con modelli di bellezza irraggiungibili e influenzare la soddisfazione corporea e l'autostima dell'adolescente. I ragazzi interiorizzano tali ideali e, quando la loro apparenza non corrisponde a tali stereotipi, si sentono poco soddisfatti del loro aspetto esteriore e sperimentano insoddisfazione corporea.
L'uso dei social è largamente diffuso tra adolescenti: in Europa circa il 70% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni ne fa uso, e tra questi, il 40% trascorre almeno 2 ore al giorno online (Tsitsika et al., 2014). Tramite la registrazione al sito, ogni utente può creare un proprio profilo personale, con foto e descrizioni, nonché guardare e commentare i profili degli altri iscritti, leggendo allo stesso modo i commenti degli amici virtuali sulla propria pagina.
La letteratura più recente ha sottolineato che esiste una associazione tra l'esposizione ai media, l'insoddisfazione corporea e i disturbi alimentari. Un meccanismo chiave risulta essere il confronto sociale(Smith et al., 2013): l'utilizzo della piattaforma social allo scopo di operare confronti sociali o auto-valutazioni negative sembra portare ad un aumento dei sintomi bulimici di binge/purge. Tale relazione è mediata dall' insoddisfazione corporea, che emerge soprattutto quando gli utenti effettuano confronti con le foto dei coetanei, in particolare quelli magri e attraenti (Rodgers & Melioli, 2016). Inoltre, la ricezione di commenti negativi in risposta ad aggiornamenti di status o alla ricerca di feedback, è stata associata con livelli più elevati di preoccupazioni riguardanti il peso, la forma e l'alimentazione (Hummel e Smith, 2015).
Tali dati suggeriscono la necessità di una maggiore attenzione ai processi implicati nell'utilizzo dei social network e ai meccanismi che regolano la relazione tra l'uso delle piattaforme social, l'insoddisfazione corporea e i sintomi alimentari, favorendo un uso positivo del mondo web a cui si affacciano sempre di più anche i giovanissimi.
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