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L’efficacia della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale nel trattamento del Mutismo Selettivo
Il Mutismo Selettivo è quadro clinico che rientra nella categoria diagnostica dei Disturbi d'Ansia in età evolutiva.
I bambini affetti da tale disturbo
sono incapaci di parlare in specifici contesti sociali (ad es. a
scuola), nonostante si dimostrino in grado di farlo in altre
situazioni. Sebbene non riescano a comunicare in alcune
circostanze, i bambini affetti da mutismo selettivo possiedono
generalmente un livello di sviluppo e capacità di linguaggio
normali.
Infatti, nei contesti a loro familiari, i bambini muto-selettivi
sono in grado di parlare ed esprimersi correttamente e, in alcuni
casi, possono essere addirittura molto loquaci.
Si stima che il disturbo si presenti nel 1% dei casi e
sembra essere maggiormente frequente nelle femmine rispetto ai
maschi con un rapporto di 2:1.
L'esordio del mutismo selettivo avviene solitamente prima dei 5
anni di età, ma il disturbo può non giungere all'attenzione clinica
dopo l'inserimento dei bambini alla scuola primaria quando, si ha
un aumento dell'interazione sociale e dei compiti
prestazionali.
Le prime manifestazioni cliniche compaiono durante la scuola
materna ma tali sintomi vengono spesso confusi con la
manifestazione di un'eccessiva timidezza.
Le condizioni in comorbilità più comuni riguardano gli altri
disturbi d'ansia, in primo luogo il disturbo d'ansia sociale,
seguito dal disturbo d'ansia da separazione e dalla fobia
specifica. Nei bambini con mutismo selettivo sono stati osservati
comportamenti oppositivi, tuttavia limitati alle situazioni nelle
quali vengono sollecitati a parlare.
Il trattamento d'elezione risulta essere quello di tipo cognitivo
comportamentale che prevede un approccio multidimensionale in cui
vengono coinvolti familiari e insegnanti con l'obiettivo di
ridurre l'intensità e la frequenza delle risposte d'ansia,
incrementare l'autostima e il livello di sicurezza nelle situazioni
sociali del bambino.
Un recente studio prospettico di Oerbeck e colleghi (2018) ha
analizzato l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale
(CBT) su un gruppo di 30 bambini con mutismo selettivo di età
compresa tra i 3 e i 9 anni, proponendo un follow up a 5 anni dalla
fine del trattamento. Attraverso un intervento CBT effettuato in
ambito scolastico gli autori hanno rilevato che la maggior parte
del campione (70%) aveva una remissione totale dei sintomi,
evidenziando inoltre un miglioramento maggiore nei bambini più
piccoli. La remissione parziale dei sintomi si è verificata invece
nel 17% dei bambini, mentre il 13% ha continuato a soddisfare i
criteri per mutismo selettivo. È stata inoltre individuata nel
campione una significativa riduzione dei disturbi d'ansia in
comorbidità, associata ad una buona percezione della propria
qualità di vita.
Questi risultati indicano l'efficacia a lungo termine della CBT e suggeriscono l'importanza di un intervento precoce per il trattamento del mutismo selettivo ma evidenziano, tuttavia, la necessità di sviluppare interventi più efficaci per i pazienti che presentano sintomatologia persistente.
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