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La sintomatologia negativa negli esordi psicotici
I sintomi negativi sono da sempre riconosciuti come il core della Schizofrenia. Essi giocano un ruolo chiave nell'outcome funzionale del disturbo e si presentano come tra i sintomi più resistenti al trattamento farmacologico. In particolare, essi possono essere definiti come un'assenza o una riduzione di comportamenti ed esperienze soggettive normalmente presenti in una persona dello stesso ambiente culturale e fascia d'età e includono anedonia, asocialità , apatia, appiattimento affettivo e alogia. L'asocialità intesa come la ridotta attività sociale accompagnata da un ridotto interesse nel formare relazioni strette con gli altri è, secondo diverse ricerche, il sintomo negativo più frequente negli adolescenti e giovani adulti con disturbo psicotico. Anzi, essa può precedere di anni la comparsa della sintomatologia psicotica e rappresenta sin dall'inizio un campanello d'allarme rispetto alla possibile transizione a esordio psicotico franco. Insieme all'asocialità, altrettanto rilevante è il ruolo dell'anedonia intesa come riduzione nell'esperienza di piacere durante un'attività o dell'aspettativa/anticipazione del piacere derivante da una futura attività.
In una revisione della letteratura condotta dal nostro gruppo di ricerca per la valutazione degli esordi psicotici in età evolutiva si è evidenziato quanto il livello di sintomatologia negativa influenzi, addirittura predicendola, la compliance del paziente ad un setting strutturato come la psicoterapia cognitivo-comportamentale. Da qui, l'effiaccia stessa dell'intervento CBT è dunque modulata dalla gravità iniziale della sintomatologia negativa. Alla luce di ciò diventa dunque cruciale pervenire in ambito clinico e di ricerca ad una corretta concettualizzazione e operazionalizzazione dei sintomi negativi.
Per eventuali approfondimenti si rimanda all'articolo in questione: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27679778
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