Intervista al Prof. Vicari "I minori e la salute mentale"

Intervista 2018

Sull'argomento "I minori e la salute mentale" interviene il Dott. Stefano Vicari, Responsabile della Struttura Complessa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell' Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', di Roma:

"Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, la malattia psichiatrica si manifesta nei bambini con una prevalenza pari al 7-10% e negli adolescenti con una prevalenza pari al 10-16%. In particolare, il 75% dei disturbi mentali si manifesta in maniera evidente entro i 25 anni e la maggior parte di essi ha origine in adolescenza Proprio il picco di incidenza delle patologie psichiatriche è stato riscontrato tra i 12 e i 35 anni

Facciamo degli esempi: i disturbi del controllo degli impulsi esordiscono già intorno ai 5 anni, le dipendenze si manifestano nella pubertà, i disturbi d'ansia caratterizzano soprattutto i bambini. Si stima inoltre che il 5% degli adolescenti sia depresso. La schizofrenia infine esordisce tipicamente nella fascia d'età che va tra i 12 e i 22 anni. Da non dimenticare poi che circa il 20% degli adolescenti riferisce di aver messo in atto comportamenti autolesivi. A tal proposito, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento significativo degli accessi in urgenza presso il nostro Ospedale per autolesionismo, ideazione suicidaria e tentato suicidio (12 nel 2011 vs. 120 nel 2016).

E' ormai riconosciuta e supportata da evidenze scientifiche la necessità di considerare i disturbi psicopatologici come il risultato di più fattori e della loro interazione nell'arco dello sviluppo. Le variabili in questione possono essere definite come elementi di rischio o di protezione. I fattori di rischio sono innanzitutto biologici e, tra questi, uno dei principali è la genetica Ulteriori fattori di rischio consistono in condizioni prenatali e perinatali quali l'esposizione in gravidanza ad agenti tossici, il basso peso alla nascita, la prematurità ma anche l'età paterna al concepimento,

Tra i fattori di rischio tipici dell'adolescenza va inoltre sottolineato il ruolo sempre più determinante delle difficoltà di regolazione emotiva e comportamentale tra le cui manifestazioni più importanti vi è l'abuso di cannabinoidi. Al contrario, tra i fattori di protezione vanno segnalati un adeguato sviluppo intellettivo e cognitivo, uno sviluppo emotivo equilibrato e un adeguato funzionamento scolastico. Liberiamo quindi i genitori dai sensi di colpa e cominciamo noi operatori della salute mentale a prevedere programmi di prevenzione e intervento precoce che facilitino il riconoscimento e la gestione dei disturbi psicopatologici in età evolutiva.

E' fondamentale proporre interventi calibrati sul disturbo, sull'età e sulla fase di sviluppo del bambino o dell'adolescente e che siano strutturati a partire da solide evidenze scientifiche (es. medicina basata sull'evidenza) circa la loro efficacia. Due i presidi principali: la psicoterapia ed i farmaci.

Raccomandiamo, inoltre, di favorire la prevenzione dei disturbi neuropsichiatrici attraverso programmi mirati a riconoscere difficoltà di regolazione emozionale e stili temperamentali a rischio, ma soprattutto favorire l'attuazione tempestiva di interventi psicosociali volti a contenere il decorso del disturbo evitandone la cronicizzazione. A tal proposito concludo, presentandovi alcuni interventi di tipo psicosociale che stiamo attuando nel nostro reparto di Neuropsichiatria Infantile presso il Bambino Gesù. Accanto infatti agli interventi medici, crediamo nell'efficacia di interventi psicosociali che "insegnino" a bambini e adolescenti a gestire meglio il disturbo psicopatologico nella loro quotidianità. Il primo riguarda l'uso della Mindfulness nei bambini con ADHD i cui iniziali risultati mostrano una maggiore regolazione emotiva e comportamentale e una maggiore tolleranza alla frustrazione con incremento dei tempi attentivi e di concentrazione. Un'altra attività che viene svolta quotidianamente presso la degenza è il laboratorio di gioco teatrale Dynamis. Questo, oltre a permettere una strutturazione del tempo libero durante il ricovero, consente di promuovere la relazionalità tra i ragazzi ricoverati favorendo la condivisione e quindi la "normalizzazione" dell'esperienza soggettiva associata al disturbo psicopatologico. Infine, in collaborazione con l'Istituto di Ricerca e Formazione ReTe, stiamo strutturando il programma META, ovvero delle attività di gruppo rivolte ad adolescenti con disturbo del comportamento, e quindi con non adeguata autoregolazione emotiva e comportamentale, che consentono di proseguire l'intervento anche oltre il setting psicoterapeutico. Si tratta infatti di esperienze nel corso delle quali vengono programmati degli obiettivi (es escursione in montagna; esperienze in canoa) che vengono condivisi e "perseguiti" dai ragazzi sotto la guida di esperti. Il fine è quello di far sperimentare agli adolescenti coinvolti la necessità di direzionare le proprie risorse, il proprio comportamento e la propria emotività verso un obiettivo funzionale e reale".



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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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