La riabilitazione nutrizionale nell’Anoressia Nervosa: nuovi studi clinici

Riabilitazione alimentareL'Anoressia Nervosa (AN) è un Disturbo della Nutrizione e dell'Alimentazione con gravi ripercussioni a livello fisico caratterizzato dal più alto tasso di mortalità e recidiva tra le patologie psichiatriche. La principale caratteristica dei pazienti con AN è la forte restrizione alimentare, in cui l'introito energetico è inferiore rispetto ai fabbisogni porta ad un'importante perdita di peso con conseguente riduzione sia di massa grassa che magra (Kerruish, 2002).  Lo scopo primario del trattamento dei pazienti con AN è il recupero ponderale tramite l'intervento di rialimentazione, necessario ad abbattere il rischio di complicanze fisiche o di morte.

In adolescenza, molti casi di AN non necessitano di un regime di ricovero e, nelle situazioni trattate ambulatorialmente, la riabilitazione nutrizionale viene gestita dalla famiglia, pertanto il controllo sulla qualità e la quantità degli introiti, risulta essere più complesso sia nella gestione che nel monitoraggio da parte del clinico.

È stato dimostrato che l'incremento di peso a seguito di una condizione di forte deperimento fisico è associato ad una modificazione della composizione corporea, con una rilocalizzazione caratteristica del grasso nella regione addominale (El Ghoch, 2014). Questo fenomeno è stato correlato, inoltre, a possibili conseguenze patologiche sul metabolismo del paziente, come l'insulino-resistenza (Kerruish, 2002).

Sulla base dell'esperienza clinica dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, possiamo affermare che i pazienti adolescenti non ricoverati differiscono tra loro nel processo di rialimentazione, soprattutto nelle scelte alimentari. Alcuni pazienti reintroducono precocemente e con una frequenza elevata alimenti processati, che aiutano nel recupero ponderale ma comportano un eccessivointakedi acidi grassi saturi e carboidrati semplici.

Tutto questo si discosta dai principi e dalle raccomandazioni delle Linee Guida Nazionali sulla Sana Alimentazione (Cialfa, 2003) e pone il paziente a rischio di un recupero ponderale con alterazioni metaboliche, alterazione della flora batterica intestinale e una adiposità localizzata principalmente sull'addome. La riabilitazione nutrizionale deve mirare sia al ripristino di una condizione di salute che all'educazione alimentare del soggetto e della famiglia, essenziale per garantire l'acquisizione dei principi alla base di stile di vita equilibrato e per garantire un successo terapeutico, prevenire le complicanze o le ricadute nel percorso di riabilitazione.

Sappiamo che la Dieta Mediterranea è caratterizzata da un elevato intakedi carboidrati complessi e fibra da cereali integrali, verdura e legumi, un consumo moderato di pesce ricco in grassi polinsaturi, e di olio extravergine di oliva, uno scarso consumo di prodotti lattiero caseari e carni (rosse e bianche) (Willet, 1995), pertanto la distribuzione e la qualità dei macronutrienti forniscono un'elevata quantità di grassi monoinsaturi, fibra, prebiotici ed antiossidanti. Studi di popolazione sulla Dieta Mediterranea hanno dimostrato una riduzione del rischio cardiovascolare, dell'insorgenza di malattia tumorale e dell'insulino resistenza, in relazione all'aderenza (Di Daniele, 2017).

Ad oggi non sono presenti in letteratura studi che indaghino l'aderenza alla Dieta Mediterranea, e gli eventuali effetti, a breve o a lungo termine, in pazienti con AN trattati in regime ambulatoriale.

Date queste premesse, l'U.O. di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata (UTV), ha avviato un progetto di ricerca per valutare l'aderenza all'intervento di rialimentazione secondo le caratteristiche della Dieta Mediterranea, ed il conseguente processo di recupero ponderale e funzionale, in pazienti adolescenti affetti da AN afferenti al Servizio.

 



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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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