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- Anoressia Nervosa: progressi nell’individuazione di possibili biomarker
Anoressia Nervosa: un nuovo studio sulla connettività neurale
L'Anoressia Nervosa (AN) è un complesso disturbo alimentare che porta, in chi ne è affetto, a vivere con l'ossessione del cibo, del peso e dell'immagine corporea. In genere individui con AN negano la gravità del disturbo, che spesso porta ad un decorso prolungato e ad alti tassi di mortalità .
Sebbene i meccanismi sottostanti siano sconosciuti, i fondamenti biologici sono ampiamente dibattuti.
In un recente lavoro del 2020, Geisler e colleghi hanno indagato le eventuali alterazioni a livello cerebrale di individui con pregressa diagnosi di AN e analizzato se queste ultime siano collegate alla malnutrizione o riflettono una predisposizione, che potrebbe fungere da biomarker.
Studi di neuroimaging hanno gettato le basi per la comprensione dei correlati neurali sottostanti all'AN, che potrebbero contribuire allo sviluppo e alla perpetuazione del disturbo.
Gli studi sulla materia grigia corticale hanno evidenziato cambiamenti atrofici, considerevoli e relativamente globali, durante la fase acuta della malattia (King et al., 2018) ma ampiamente reversibile in seguito ad una terapia nutrizionale (King et al., 2015; Bernardoni et al., 2016). Gli studi di risonanza magnetica funzionale suggeriscono alterazioni nelle regioni cerebrali correlate ai circuiti di ricompensa (Fladung et al., 2010; Cowdrey et al., 2011; Holsen et al., 2012; Decker et al., 2015; Wierenga et al., 2015) e al controllo cognitivo (Foerde et al., 2015). Gli studi sulla connettività funzionale hanno riscontrato una iper ed una ipo connettività nella rete di "controllo" fronto-parietale (Gaudio et al., 2016), alterazioni nella connettività talamoprefrontale (Biezonski et al., 2016) e fronto-parietale ventrale (Collantoni et al., 2016). Nonostante gli importanti risultati ottenuti, la maggior parte degli studi si sono concentrati su pazienti in fase acuta di malattia e fortemente sottopeso, per cui avrebbero potuto misurare semplicemente gli effetti della malnutrizione.
Il recente lavoro di Geisler e colleghi, che vi vogliamo segnalare, è tra i più grandi studi di analisi di connettività funzionale. I risultati hanno documentato un'alterazione nell'architettura della rete neurale globale nei pazienti AN guariti rispetto ai controlli sani, indicando un disturbo su larga scala della connettività neurale. Tale studio fornisce, inoltre, un importante contributo alla comprensione della neurobiologia alla base della AN e un grande passo avanti verso una migliore capacità predittiva nel classificare i pazienti, utilizzando dei biomarker che, potenzialmente, potrebbero aiutare nella diagnosi precoce e nel guidare la selezione e la tempistica dei trattamenti.
L'avanzamento dei dati di neuroimaging e i progressi nella comprensione delle basi neurobiologiche dei disturbi alimentari, suggeriscono l'importanza di promuovere studi approfonditi che valutino l'efficacia della diagnosi "brain-based" che potrebbe portare anche allo sviluppo di trattamenti "brain-based", con un crescente interesse nell'uso della neuromodulazione.
La nostra U.O.C di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'Adolescenza ha avviato una ricerca medico-scientifica di neuromodulazione per il trattamento dell'Anoressia Nervosa, dal titolo "Nuove prospettive di trattamento nei disturbi alimentari: l'efficacia del trattamento con stimolazione celebrale non invasiva". Tale ricerca mira ad agire direttamente sulle cause neurobiologiche del disturbo attraverso l'utilizzo della Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS).
Per un approfondimento sull'articolo clicca qui.
Per avere maggiori informazioni sulla ricerca condotta dalla nostra U.O.C. leggi la news dedicata.
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