Uno studio sulla relazione tra Dislessia Evolutiva e abilità ritmiche

La capacità di anticipazione nella Dislessia EvolutivaLeggere prevede un legame tra grafemi (parole scritte) e fonemi (suoni). Generalmente i bambini italiani iniziano a leggere intorno ai 6 anni di età e migliorano man mano la loro competenza. La lettura, una volta automatizzata, diventa fluida e non richiede un eccessivo controllo. In Italia tra 1,5 e 5 % dei bambini possono avere difficoltà in questo processo che sfocia in una diagnosi di Dislessia Evolutiva (DD).  Come è noto, la DD fa parte del disturbo specifico dell'apprendimento ed è caratterizzato dalla difficoltà nel leggere in maniera fluida e corretta

Tra le numerose teorie alla base della DD c'è la teoria fonologica, secondo cui il disturbo specifico di apprendimento della lettura deriva da un deficit nella rappresentazione, nel recupero e/o nell'utilizzo dei suoni del linguaggio (fonemi), il quale ostacolerebbe l'acquisizione delle capacità di decodifica della lingua scritta. Nell'ambito di questa ipotesi alcune ricerche recenti si sono focalizzate sulla relazione tra dislessia e abilità ritmiche.  Il ritmo comprende una serie di suoni e silenzi percepiti come organizzati in maniera temporale. Il ritmo richiede anche un'altra organizzazione temporale che permette di decidere quando agire, e quindi di anticipare un evento futuro. Alla base, quindi, sono richieste due competenze: la sincronizzazione con un preciso "misuratore" che consente di cogliere una certa regolarità in quello che viene presentato e l'anticipazione cioè il sapere stabilire cosa succederà dopo ed essere pronti ad agire. Alcuni studi hanno già osservato in passato come pazienti con DD avessero difficoltà nella percezione del ritmo in ambito musicale e linguistico, come ad esempio,  quando il tempo di un suono aumenta; quest'ultima è una caratteristica fondamentale nella discriminazione del timbro di un suono in musica e della discriminazione fonemica nella percezione del parlato. Abbiamo a disposizione sempre più evidenze che mettono in relazione le abilità ritmiche e la consapevolezza fonologica, quest'ultima è uno dei prerequisiti della lettura. Alcuni studi, infatti, avevano riscontrato come training sul ritmo portassero miglioramenti sulle competenze metafonologiche

Recentemente un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova (Pagliarini et al. 2020) hanno indagato la capacità di anticipazione nella DD. Hanno reclutato un gruppo di adulti compensati e di bambini con DD confrontati con due gruppi di controllo (adulti e bambini con sviluppo tipico) attraverso un paradigma. A tal fine è stata progettata una prova che valuta la capacità dei partecipanti di generare previsioni temporali secondo uno specifico pattern ritmico musicale (WB), con lo scopo di predire un successivo atto ritmico motorio (IB). Venivano presentate tre diverse condizioni: Unstressed condition, in cui il WB era costituito da un semplice ritmo di metronomo e quindi da battiti di uguale intensità; Stressed condition, in cui il WB prevedeva una serie di battiti forti e deboli; Condizione imprevedibile, costituita da una sequenza imprevedibile di battiti ed utilizzata esclusivamente come condizione di controllo. Gli adulti hanno partecipato a tutte e tre le condizioni, mentre i bambini soltanto alla prima e all'ultima. Dai risultati è stata confermata l'ipotesi iniziale per cui adulti e bambini con DD hanno presentato maggiori difficoltà in questo compito in modo particolare in termini di "timing" ovvero nella precisa collocazione dei suoni nel tempo e presentano maggiore variabilità dei controlli nel prevedere gli stimoli. Non è stata riscontrata alcuna differenza tra i gruppi (con e senza DD) nella condizione di controllo in cui i battiti venivano presentati con un timing dubbio che non consentiva di cogliere una regolarità nella presentazione dello stimolo. Questi risultati suggeriscono che sia bambini che adulti con DD presentano difficoltà nel cogliere le regolarità temporali in modo efficiente e nell' anticipare il prossimo evento sensoriale

Per entrambi i gruppi è stata somministrata anche una prova di lettura, in cui la correttezza e la velocità di lettura sono risultate strettamente correlate con i punteggi ottenuti nel compito di anticipazione del ritmo.

In conclusione, questo studio aggiunge un altro elemento di prova alla multiforme realtà della DD, tuttavia è il primo studio che prende in considerazione la capacità di anticipazione, pertanto, apre nuove prospettive di ricerca in questo ambito. 

 

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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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