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ADHD e rischio suicidario
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività/Impulsività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da sintomi di inattenzione e/o ipertattività-impulsività che compromettono il funzionamento di diversi contesti di vita del bambino (American Psychiatric Association, 2013).
Due terzi dei bambini e degli adolescenti con ADHD presentano in comorbidità sintomi di uno o più disturbi psichiatrici (Faraone et al., 2015) che potrebbero costituire un fattore di rischio per i comportamenti suicidari.
Sebbene i sintomi della depressione siano tra i fattori più comunemente legati al rischio di suicidio nei giovani, gli studi hanno suggerito che molti altri fattori potrebbero contribuire ad un aumento della suicidalità (Turecki e Brent, 2016).
Nei bambini e adolescenti con ADHD, è stato dimostrato che i sintomi della depressione mediano solo parzialmente l'associazione tra ADHD e suicidalità. Questo implica che fattori aggiuntivi possano contribuire all'insorgenza di ideazioni e comportamenti suicidari (Chen et al., 2019). Studi precedenti hanno infatti mostrato che l'impulsività predice la suicidalità (Balazs e Kereszteny, 2017) e la transizione dall'ideazione suicidaria al comportamento (Oquendo e Mann, 2000).
La rivista Journal of Affective Disorder ha pubblicato recentemente uno studio di Levy e collaboratori(2020) in cui sono state indagate le variabili intermedie che mediano tra i sintomi dell'ADHD e la tendenza al suicidio. Gli autori a questo scopo hanno raccolto informazioni indirette sui sintomi frequentemente associati all'ADHD in un campione di 1.516 bambini e adolescenti con ADHD tra i 6 e i 17 anni, somministrando questionari sia ai genitori che agli insegnanti. Nello specifico sono stati indagati i sintomi ossessivo-compulsivi, depressivi, ansiosi, la presenza di comportamenti oppositivo provocatori, tic, disturbi del sonno, disturbi dell'apprendimento.
I loro risultati hanno mostrato che i bambini e adolescenti con ADHD che presentano sintomi depressivi o mostrano aspetti di irritabilità o ansia sono maggiormente a rischio di suicidio.
Questi risultati indicano che è fondamentale valutare questi sintomi quando si stima e si gestisce il rischio di suicidio associato all'ADHD. Il suicidio precoce è associato a una serie di esiti negativi a lungo termine, come l'elevata necessità di servizi medici generali e servizi scolastici (Nock et al., 2013). Identificare e trattare precocemente questi aspetti può consentire una stima della probabilità di suicidio e guidare la pratica clinica.
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