- Abuso e maltrattamento
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi specifici del linguaggio
- Disturbi specifici dell'apprendimento
- Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività
- Disturbo della condotta
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Disabilità intellettiva e sindromi genetiche
- Stati mentali a rischio e psicosi
- Altri disturbi - i disturbi da tic
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo
- Home
- News
- 2021 Articoli Scientifici
- Il maltrattamento infantile e la complessa natura della resilienza
Il maltrattamento infantile e la complessa natura della resilienza
Molte volte si è parlato degli effetti a lungo termine dell'abuso sui minori: diversi studi hanno riscontrato tra gli esiti del maltrattamento infantile una significativa compromissione del funzionamento sia a livello sociale, emotivo che comportamentale: abuso di alcol, problemi nel controllo degli impulsi, ritiro sociale, sono solo alcune delle problematiche che potremmo ritrovare in chi è stato vittima di abuso (Hart et al., 1997; Phillips et al., 2005; Varese et al., 2012; Shaffer et al., 2009).
Tuttavia, non sempre le persone che hanno subito maltrattamenti giungono ad una compromissione e questo avviene grazie alla resilienza, ovvero alla capacità di adattarsi ai cambiamenti facendo fronte alle sfide dell'ambiente.
Nella review di Ioannidis e collaboratori,
pubblicata nel 2020, gli autori hanno indagato il concetto di
resilienza con l'obiettivo di sottolinearne la
complessità . E' stato evidenziato come non esista un
singolo "biomarcatore di resilienza" ma sono diversi i
processi e i fattori che interagiscono in modo dinamico
tra loro. Gli autori sottolineano la natura complessa della
resilienza e suggeriscono come studi futuri
dovrebbero partire da una teoria della complessità e
indagare l'organizzazione biologica su più livelli
considerando le dinamiche temporali in modo
prospettico attraverso strumenti che ne permettano la
caratterizzazione; definendo così una traiettoria di
funzionamento attraverso valutazioni multidimensionali.
Seguire questo approccio significherebbe portare avanti studi sui
meccanismi neurobiologici del funzionamento
resiliente in bambini maltrattati che attraversano e
integrano più elementi (la genetica, il sistema endocrino e
immunitario, la struttura e funzione cerebrale, la cognizione e i
fattori ambientale) prendendo in considerazione anche le loro
interconnessioni temporali.
Clicca qui per leggere la review
© RIPRODUZIONE RISERVATA