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La stimolazione transcranica a corrente continua nel trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività/Impulsività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da sintomi di inattenzione e/o ipertattività-impulsività che compromettono il funzionamento di diversi contesti di vita del bambino (American Psychiatric Association, 2013).
Le linee guida internazionali suggeriscono di trattare questo disturbo con interventi farmacologici e psicoterapia cognitivo comportamentale tuttavia lo sviluppo di modalità non farmacologiche alternative è motivo di interesse di ricerca. La stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS) è una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva, indolore e ben tollerata che rappresenta un approccio alternativo per il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici.
Negli ultimi anni, la tDCS è stata introdotta per il miglioramento dei sintomi e delle funzioni cognitive deficitarie nei bambini con ADHD. Diversi studi hanno riportato che l'applicazione della tDCS sulla corteccia prefrontale dorsolaterale (dlPFC) sinistra riduce i sintomi dell'ADHD (Soff et al., 2017; Allenby et al., 2018) e migliora il consolidamento della memoria, il controllo inibitorio, attenzione selettiva/sostenuta e la memoria di lavoro (Salehinejad et al., 2019; Westwood et al., 2021).
Recentemente la rivista Neuroscience ha pubblicato uno studio di Nejatie collaboratori (2021) in cui è stato valutato l'impatto della tDCS su diversi domini di controllo inibitorio in bambini con ADHD. Nello specifico 24 bambini con sintomi gravi e lievi ADHD hanno ricevuto o una sessione di tDCS attiva o fittizia sulla dlPFC durante l'esecuzione di compiti di controllo inibitorio per poi confrontare i risultati ottenuti tra le due condizioni.
I risultati mostrano che i bambini hanno beneficiato della stimolazione cerebrale e che gli effetti variavano in funzione della gravità dei sintomi.
Questi dati suggeriscono che la dlPFC ha un ruolo cruciale nell'inibizione della risposta nei bambini con ADHD e che la tDCS sul controllo inibitorio ha un effetto parzialmente dipendente dalla gravità dei sintomi.
Sebbene il numero di studi condotti finora su pazienti con ADHD sia ancora limitato, questa tecnica potrebbe rappresentare una valida alternativa al trattamento farmacologico. Sono tuttavia necessari ulteriori studi controllati al fine di ottimizzare i protocolli di stimolazione e verificare l'efficacia nel trattamento sui sintomi di pazienti con ADHD.
All'interno del nostro reparto di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza è stata avviata una ricerca medico-scientifica che applica la tDCS in bambini ed adolescenti con ADHD. Per ulteriori informazione potete mandare una mail a: pietro.derossi@opbg.net.
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