Bilinguismo e Disturbo Specifico dell’Apprendimento

VaruzzaLa società in cui viviamo è sempre più multietnica e plurilingue. Di conseguenza negli ultimi anni insegnanti ed educatori scolastici sempre più spesso inviano ai servizi di Neuropsichiatria Infantile bambini plurilingui che presentano difficoltà nell' apprendimento scolastico. Nello specifico si tratta non solo di bambini recentemente immigrati in Italia ma anche di bambini immigrati di prima e seconda generazione.
Le segnalazioni vengono effettuate prevalentemente per difficoltà nella lettura, nella comprensione del testo, per la presenza di numerosi errori ortografici nella scrittura e per difficoltà nel produrre testi adeguati rispetto al livello di scolarità. Inoltre, nella maggiorparte dei casi i genitori riferiscono che questi bambini non riescono a svolgere i compiti a casa in maniera autonoma, richiedono la presenza del genitore che a sua volta è in difficoltà a causa della poca conoscenza della lingua italiana. Le difficoltà appena descritte rimandano a un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) ma in questi casi è corretto fare diagnosi di DSA proponendo prove in lingua italiana e standardizzate su bambini di lingua italiana?

Innanzitutto è importante precisare che il bilinguismo non è di per sé un fattore di rischio quindi essere bilingui non comporta problematiche linguistiche e/o dell'apprendimento. Tuttavia è necessario effettuare un'attenta valutazione che tenga conto degli aspetti neuropsicologici e della stimolazione ambientale.

Il bilinguismo viene classificato in simultaneo quando il bambino è esposto a entrambe le lingue entro i 2-3 anni; può esseresuccessivocioè quando il bambino viene esposto dapprima ad una lingua e successivamente (tra i 3 e gli 8 anni) alla seconda lingua; può esseretardivoquando l'esposizione alla seconda lingua avviene dopo gli 8 anni.

I bambini plurilingui immigrati sia di prima che di seconda generazione, difficilmente si ritrovano in una condizione di bilinguismo simultaneo puro. Spesso, infatti, questi bambini hanno un accesso discontinuo alla lingua italiana. Con l'ingresso a scuola aumentano le occasioni di esposizione alla lingua italiana e in molti casi imparano ad utilizzare entrambe le lingue a seconda dei contesti. Tale competenza è possibile ma non sempre frequente. Questo è il motivo per cui molti bambini esposti a più lingue arrivano all'osservazione clinica per sospette difficoltà di linguaggio e di apprendimento. La diagnosi differenziale deve essere molto precisa ed accurata, e deve tener conto, tra le altre cose, anche dell'età e del tempo di esposizione alle varie lingue.

Quali sono quindi i fattori da tenere in considerazione nella diagnosi di DSA nei bambini bilingui?

Le linee guida sui DSA di recente pubblicazione (gennaio 2022) raccomandano innanzitutto di condurre un'analisi della storia linguistica, attraverso questionari e interviste ai genitori, che permetta di comprendere quali lingue vengono parlate nel contesto familiare e delle quali il bambino ha competenza sia nella comprensione che nella produzione. I clinici valutando l'esposizione alle varie lingue dovranno comprendere se si tratta di bilinguismo simultaneo, successivo o tardivo. Inoltre, un'attenta valutazione delle competenze di linguaggio consente di individuare eventuali ritardi o disturbi del linguaggio che possono aver comportato difficoltà sull'apprendimento scolastico.

Inoltre, le linee guida nei casi di bambini bilingui per i quali non si dispone di una chiara storia linguistica o che sono stati esposti tardivamente alla lingua italiana, ma con almeno 2 anni di regolare frequenza scolastica, raccomandano interventi didattici o specialistici volti al potenziamento delle competenze e di condurre una seconda osservazione a distanza di almeno 6 mesi. Inoltre, suggeriscono di diagnosticare un eventuale disturbo di apprendimento solo se non si osservano miglioramenti o nei casi in cui si osserva la persistenza di una significativa compromissione delle competenze.

Pertanto un'attenta valutazione accompagnata da un valido ragionamento cinico contente di ridurre i casi di falsi positivi e falsi negativi.

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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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