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Differenze di genere nel disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
La prevalenza mondiale del Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) in età scolare è di circa il 5% (Polanczyk et al., 2007), mentre in Italia si stima che la prevalenza sia compresa tra l'1.1% e il 3.1% nella fascia d'età 5-17 anni, con i ragazzi che mostrano un tasso di prevalenza maggiore rispetto alle ragazze - tra l'1.2 e il 7.6% (Reale & Bonati, 2018).
Sebbene le femmine mostrino un maggior numero di aree di compromissione rispetto ai maschi con ADHD, in genere tendono a essere meno diagnosticate (Taylor et al., 2017) e identificate più tardi (London & Landes, 2021).
Individuare differenze nelle manifestazioni cliniche dei sintomi dell'ADHD in base al sesso/genere è importante anche perché influisce sulla scelta degli interventi terapeutici da intraprendere (Rucklidge et al., 2010). Infatti, ancora oggi, le femmine ricevono il trattamento farmacologico più raramente dei maschi (Derks et al., 2006; Quinn & Madhoo, 2014) e solo in presenza di una sintomatologia grave o di altri disturbi in comorbilità (Bruchmüller et al., 2012) che vengono trattati prima dell'ADHD.
Recentemente la casa editrice Erikson ha pubblicato il libro "Differenze di sesso e genere nello sviluppo tipico e atipico" in cui sono state approfondite le differenze di sesso/genere nell'ADHD focalizzandosi nelle aree del neurosviluppo e psicopatologia.
Gli autori (D'Aiello et al., 2022) hanno riportato nel capitolo anche i risultati di un articolo scientifico pubblicato da poco (De Rossi et al., 2022) in cui sono state descritte le caratteristiche cliniche di 715 bambini e adolescenti con ADHD di età compresa tra i 3 e i 18 anni che hanno avuto accesso alla nostra Unità di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesùda gennaio 2018 a dicembre 2020.
I bambini con ADHD (108 bambine e 607 bambini e bambine; età media di circa 9.5 anni) che hanno partecipato allo studio sono stati valutati in base alle abilità cognitive, alla sintomatologia ADHD e a eventuali comorbilità psicopatologiche in relazione al sesso/genere. Dai risultati è emerso che i maschi mostravano un quoziente intellettivo significativamente più alto di quello delle femmine. Queste ultime inoltre presentavano un maggior grado di disattenzione e iperattività/impulsività rispetto ai maschi, suggerendo una sintomatologia più grave. Coerentemente con quanto detto in precedenza e in linea con quanto ipotizzato in letteratura (Rucklidge et al., 2010), la maggiore gravità nelle abilità di ragionamento e nei sintomi dell'ADHD potrebbe essere una conseguenza del fatto che le femmine si rivolgono ai servizi per ricevere una valutazione solo quando la sintomatologia è più grave, poiché, in genere, solo nei casi di maggiore gravità vengono considerati e segnalati i loro comportamenti di disattenzione, impulsività e iperattività e le loro difficoltà di apprendimento (Mowlem et al., 2019).
D'altro canto, non sono state riscontrate differenze tra sesso e genere per quanto riguarda il livello di compromissione del funzionamento e delle capacità adattive, che sono risultate inferiori alla media sia per i maschi che per le femmine.
Inoltre, i maschi avevano più problemi nella sfera dell'umore, problemi internalizzanti e del comportamento ossessivo compulsivo rispetto alle femmine.
Alla luce di quanto emerso nel libro, considerare il sesso/genere è di particolare importanza nell'identificazione, nella valutazione e nell'intervento rivolto a bambini/ragazzi e bambine/ragazze con ADHD.
Se da un lato i maschi sono più facilmente diagnosticati e più frequentemente ricevono un trattamento appropriato a causa della maggiore gravità delle loro manifestazioni comportamentali, dall'altro le femmine giungono all'attenzione dei clinici solo molto tardi o nei casi più invalidanti, anche per la presenza di maggiori difficoltà cognitive e di sintomi in comorbilità.
Per evitare ritardi nel trattamento e favorire processi diagnostici e terapeutici adeguati, è fondamentale aumentare la consapevolezza delle caratteristiche del disturbo, definire il percorso diagnostico e le terapie proposte tenendo conto della specificità dell'ADHD dovuta alle differenze di genere.
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