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Dislessia e percezione di sé: l’importanza dell’identificazione precoce
Le
esperienze educative che l'individuo vive quotidianamente spesso
influenzano l'idea che la persona si costruisce di sè stessa.
Secondo numerosi studi il concetto di sé viene appreso e
considerato da molti come multidimensionale per cui gli individui
possono valutarsi talentuosi in un ambito e sentirsi inferiori in
un altro. All'interno di questo concetto di identità rientrano
l'autostimae l'autoefficacia.
L'autostima, in genere, riflette la percezione che
l'individuo ha di sé stesso in generale oppure in alcune
aree specifiche come quella accademica, fisica o sociale;
l'autoefficacia, invece, è la percezione che l'individuo ha di sé
come capace di influenzare gli eventi e di adattarsi ai
cambiamenti.
Cosa succede ai ragazzi con diagnosi di dislessia che spesso
quotidianamente vivono esperienze quotidiane di fallimento e di
difficoltà?
Diversi studi hanno evidenziato come bambini e ragazzi con
diagnosi di dislessia possono avere una bassa autostima,
una scarsa autoefficacia e percepirsi meno intelligenti dei loro
coetanei. Questi aspetti possono incidere sul loro
concetto di sé e sulle loro esperienze sociali. Alcuni autori hanno
evidenziato come uno dei fattori che può influenzare l'autostima e
l'autoefficacia degli adulti con dislessia è l'età in cui è stato
identificato e diagnosticato il disturbo dell'apprendimento.
Infatti, l'identificazione precoce ottimizza il benessere e i
risultati scolastici. Le ripetute esperienze negative nell'ambito
scolastico possono influenzare il concetto di sé portando i ragazzi
con disturbo dell'apprendimento a dubitare della propria
intelligenza e delle proprie capacità.
A questo proposito
Brunswick e Bargary recentemente hanno pubblicato
uno studio che ha incluso 145 studenti universitari di circa 25
anni. Tra questi 72 avevano una diagnosi di dislessia. Tra i
partecipanti il 53% aveva ricevuto la diagnosi durante gli anni
della scuola primaria mentre il 47% in età adulta.
Gli autori hanno indagato le seguenti aree:
AUTOSTIMA (l'idea che l'individuo ha di sè stesso
e il modo in cui si valuta), AUTOEFFICACIA (la
fiducia nelle proprie capacità per affrontare varie situazioni),
CREATIVITA' (la capacità di sviluppare idee,
comportamenti o prodotti nuovi e utili), INTELLIGENZA
STIMATA (stima che la persona ha rispetto alla propria
intelligenza).
Gli studenti con dislessia hanno riportato livelli più bassi di
autostima, di autoefficacia e di intelligenza stimata rispetto al
gruppo di controllo ma nessuna differenza circa il concetto di
creatività. Inoltre, i ragazzi diagnosticati precocemente hanno
mostrato livelli più bassi di autostima e di autoefficacia, ma non
hanno mostrato differenze relative alla stima sulla propria
intelligenza rispetto al gruppo di controllo. D'altra parte, gli
studenti diagnosticati in età più avanzata hanno mostrato livelli
di intelligenza stimata e di autostima più basse rispetto ai
ragazzi non dislessici, ma nessuna differenza sull'autoefficacia.
Infatti, mentre i ragazzi del gruppo di controllo si reputavano più
intelligenti della media, gli studenti dislessici si consideravano
meno intelligenti.
I risultati di questo studio confermano l'importanza di una diagnosi precoce di disturbo dell'apprendimento che implica conseguenze non solo sugli aspetti didattici e scolastici ma anche sulla crescita emotiva dei ragazzi con disturbo specifico dell'apprendimento.
Infine, i risultati evidenziano l'importanza di fornire un supporto psicologico agli studenti con dislessia per migliorare la percezione e il concetto di sè.
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