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L’interazione genitore-bambino e la pragmatica della comunicazione in bambini con Sindrome dell’X fragile e altri disturbi del Neurosviluppo

DILe difficoltà pragmatiche (utilizzo di linguaggio differente a seconda dei contesti sociali, abilità conversazionali) sono comuni sia nella sindrome dell'X fragile (FXS) sia nei disturbi dello spettro dell'autismo (ASD). Comprendere meglio l'origine e l'evoluzione delle difficoltà pragmatiche sia nella FXS sia in altri disturbi del neurosviluppo, rappresenta un importante passo avanti per lo sviluppo di interventiad hocche promuovano il miglior sviluppo delle competenze comunicative durante tutto l'arco di vita.

In un recente studio di Bush et al (2021), attraverso l'analisi della diade genitore-bambino in contesto strutturato (es. pianificare insieme una giornata divertente avvalendosi della "guida" di alcune immagini-esempio) e non strutturato (gioco libero), sono state messe a confronto le prestazioni dei bambini in età scolare (gruppi considerati: bambini con XFS, bambini con XFS+autismo, bambini con ASD, bambini Sindrome di Down; età: 8.6-10.9 anni; età di sviluppo: circa 5 anni + bambini a sviluppo tipico di 4 anni e mezzo) e dei loro genitori analizzando alcune importanti caratteristiche della pragmatica del linguaggio come linguaggio non contingente, perseverazioni verbali, non responsività e inizio di una nuova conversazione per mancanza di risposta.

I risultati hanno permesso di evidenziare importanti differenze all'interno della pragmatica del linguaggio nei diversi gruppi. Ad esempio bambini e bambine con FXS+autismo, utilizzano un linguaggio molto più perseverativo rispetto agli altri gruppi sia nell'interazione strutturata che non strutturata; i bambini con ASD risultano essere meno responsivi e avere meno iniziativa comunicativa rispetto ai bambini con FXS+autismo. Mantenere il filo di un discorso sembrerebbe essere un punto di forza di bambini e bambini con FXS senza autismo e bambini con Sindrome di Down se confrontati con gli altri gruppi. Inoltre pattern comunicativi simili (alta percentuale di linguaggio non contingente e linguaggio perseverativo) vengono descritti nei genitori di bambini e bambine con FXS+autismo, ASD e bambine a sviluppo tipico.

Gli autori aprono una importante riflessione sulla natura delle difficoltà pragmatiche, proponendo un modello bidirezionale in cui i pattern comunicativi dei genitori e dei bambini si influenzano a vicenda.

Questo studio permettere di riflettere sia sull'importanza del coinvolgimento dei genitori nel trattamento degli aspetti comunicativi-linguistici in quanto agenti attivi di una diade che si influenza a vicenda durante l'interazione; sia sull'importanza di differenziare e personalizzare gli interventi sugli aspetti pragmatici a seconda delle difficoltà specifiche del bambino (lavorare maggiormente su linguaggio non contingente, perseverazioni verbali, non responsività e inizio di una nuova conversazione per mancanza di risposta a seconda delle difficoltà).

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Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - U.O. Neuropsichiatria Infantile

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