Pandemia, stress genitoriale e sintomi ansiosi negli adolescenti

AnsiaSono ormai diversi gli studi che dimostrano come le restrizioni per il contenimento del Covid-19 abbiano portato una vasta gamma di problemi emotivi e comportamentali  tra gliadolescenti (Orgilés, Morales, Delvecchio, Mazzeschi e Espada, 2020); in particolare, la letteratura ci indica un incremento dei sintomi ansiosi  (Brooks et al., 2020).

Allo stesso modo, anchei genitori hanno risentito negativamente della pandemia, con un aumento notevole dei livelli di stress (Liang, Delvecchio, Cheng e Mazzeschi ,2020).

Date queste premesse, e considerato che le restrizioni hanno aumentato il tempo che i genitori trascorrono insieme ai propri figli, diversi ricercatori si sono occupati di indagare meglio la presenza di sintomi d'ansia tra gli adolescenti e la presenza distress genitoriale (ovvero l'insieme di sentimenti e pensieri delle figure genitoriali in circostanze stressanti).

In questa direzione, un recente studio longitudinale di Liang e colleghi (2021) si è proposto esaminare i cambiamenti dei sintomi ansiosi in un gruppo di adolescenti italiani durante la quarantena da COVID-19, e di esaminare i l'effetto predittivo dello stress genitoriale sui sintomi d'ansia dei figli adolescenti.

Sono stati reclutati 1053 genitori italiani  di adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, ed è stato chiesto loro di completare un sondaggio online alla seconda settimana di insolamento (T1), alla quinta (T2)  e al termine della reclusione domiciliare, ovvero alla nona settimana (T3).

Al termine della seconda settimana di confinamento domiciliare (T1), ai genitori è stato chiesto di fornire informazioni sociodemografiche e di riportare eventualisintomi d'ansia dei propri figli in risposta alla quarantena. Alla  quinta settimana di reclusione domiciliare(T2), i genitori hanno riportato il livello distress genitoriale e nuovamente i sintomi di ansia degli adolescenti.  Infine, i sintomi d'ansia degli adolescenti sono stati riportati dai genitori anche al termine della nona settimana di isolamento( T3).

I risultati hanno mostrato, in accordo con l'ipotesi dei ricercatori, un aumento dei sintomi d'ansia degli adolescenti con il prolungarsi del lockdown. In particolare, i sintomi d'ansia erano significativamente aumentati a cinque settimane di reclusione, coerentemente con studi precedenti (Li, Cao, Leung, Mak, 2020; Magson et al.2021), mentre si assiste a una riduzione dell'ansia al termine del periodo di isolamento(T3). Ciò suggerisce che l'ansia sia  correlata al confinamento domiciliare, per cui si assiste a un decrementodei sintomi ansiosi in corrispondenza dell'allentamento delle misure restrittive.

In secondo luogo, è stato osservato che un alto livello di stress genitoriale è correlato a più elevati sintomi di ansia negli adolescenti durante la quarantena, a conferma che i fattori genitoriali giocano un ruolo importante nel plasmare le emozioni e i comportamenti degli adolescenti ( Spinelli, Lionetti, Pastore e Fasolo, 2020; Orgilès et al., 2021).

 

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