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Funzionamento familiare e psicopatologia alimentare in pazienti pediatrici con disturbi restrittivi del comportamento alimentare
Nell'indagine circa l'impatto che tale circostanza ha avuto su una popolazione specifica di giovani, ovvero quelli con disturbi alimentari, è emersa una significativa tendenza all'aumento dei sintomi, anche in seguito alla ripresa delle normali attività.
Partendo dalla premessa, ampiamente indagata, circa il ruolo giocato dalle relazioni familiari nell'esordio e nel mantenimento di questa condizione psicopatologica ed avendo rilevato la carenza di studi relativi alle famiglie di bambini e adolescenti con disturbi alimentari restrittivi nel periodo del lockdown da Covid-19, questo articolo si propone come obiettivo quello di esaminare le differenze nella gravità della psicopatologia alimentare e nella percezione del funzionamento familiare in tre gruppi di pazienti pediatrici con anoressia nervosa (AN; restrittiva e atipica) e disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo (ARFID) valutati prima e dopo la pandemia.
Lo studio ha indagato, tramite la somministrazione di questionari quali il Family Assessment Device, l' Eating Disorders Inventory-III e l'Eating Disorders Questionnaire in Childhood, 640 bambini e adolescenti con disturbi restrittivi del comportamento alimentare ed i loro genitori, in un arco temporale che va da gennaio 2018 a dicembre 2022. I dati derivanti dal campione sono pertanto stati suddivisi nei tre periodi: pre-Covid-19, Covid-19 e post-Covid-19. Successivamente sono stati confrontati.
Rispetto al funzionamento familiare, lo studio ha evidenziato come la diagnosi primaria giochi un ruolo importante nella percezione delle relazioni familiari, evidenziando una visione maggiormente negativa delle dinamiche familiari nel campione di pazienti con AN rispetto a quello dei pazienti con ARFID nel periodo post-pandemico, senza differenze di età.
La misurazione della severità della patologia alimentare ha ulteriormente sottolineato la differenza tra queste popolazioni cliniche, mettendo in luce come un aggravamento nella sintomatologia sia avvenuto nel campione di pazienti con AN, con particolare riferimento ai bambini nel corso del lockdown e agli adolescenti nel periodo Post-Covid-19, ma non nel campione di pazienti affetti da ARFID.
Da questo studio si percepisce come nel tempo le dinamiche familiari e la psicopatologia alimentare si siano modificate, esacerbando sfide preesistenti ed evidenziano trend in costante evoluzione negativa.
Tali conclusioni hanno sottolineato altresì l'importanza di una differenziazione riguardo agli interventi terapeutici sulla base dell'età e della diagnosi, aprendo un'importante riflessione sul ruolo che il coinvolgimento della famiglia può avere nei contesti riabilitativi, anche in età tardo adolescenziale.

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